La prima ecografia di gravidanza dopo un Trattamento di Fecondazione in Vitro

29 Mag

Conferma della gravidanza dopo una FIVET e una Donazione di ovuli (Ovodonazione)

La prima ecografia dove possiamo confermare la gravidanza risulta essere uno dei momenti più emotivi nella vita di ogni genitore. Questa situazione é specialmente intensa se si tratta di pazienti che si sono sottomessi a trattamenti di riproduzione assistita, in queste coppie, dopo ricevere il risultato positivo del test di gravidanza, l’ ansia non scompare ma diventa piu intensa fino al momento in cui si conferma che la gestazione é iniziata con normalità. Per tanto é molto importante conoscere le caratteristiche di suddetto controllo per sapere cosa ci possiamo aspettare.

Quando realizzarla?

Deve essere realizzata tra la 5ª e la 7ª settimana di gravidanza, ovvero dopo 3- 5 settimane dal transfer embrionario. Per poter calcolare la gravidanza dopo una FIVET viene sempre fissata un’ ultima mestruazione teorica 14 giorni prima della raccolta ovocitaria.

Giusto un mese dopo il transfer embrionario è un momento perfetto per realizzare un’ ecografia e apprezzare con chiarezza se la gravidanza è evolutiva. Farla prima potrebbe creare confusione e incertezza, visto che la maggior parte dei casi il risultato non è definitivo.

Come realizzarla?

L’ ecografia deve essere realizzata per via transvaginale. In questo modo possiamo apprezzare le immagini con maggiore nitidezza e permettendo così di esser più precisi nel confermare che tutto si stia sviluppando adeguatamente. Inoltre sappiamo che la realizzazione di ecografie per questa via non produce nessun effetto negativo per la gravidanza.

Perché è importante realizzare un’ ecografia nella 6ª o 7ª settimana?

1.   Confermare che la gravidanza si trova ben situata all’interno dell’utero e pertanto possiamo scartare che si tratti di una gravidanza ectopica (fuori dall’utero)

2.    Accertare che si tratta di una gestazione unica o multiple.

3.   Permette di valutare l’evoluzione corretta della gravidanza. Nel caso che la gestazione non si sviluppi in forma adeguata ci potrà orientare verso la causa del problema.

Cosa vedremo nell’ecografia?

Nella prima ecografia dopo un ciclo di FIV realizzata nella settimana  6ª o 7ª di gravidanza osserviamo le seguenti strutture:

  1. Sacco Gestazionale. È la struttura più precoce. Si tratta di un’immagine (scura), circondata da un alone  ecorifrangente (bianco) all’interno dell’ utero (concretamente nell’endometrio parte che abbiamo visto inspessire durante le ecografie per la stimolazione ovarica). La grandezza media alla sesta settimana è di circa 14 mm ma esiste una grande variabilità, per la quale una misura inferiore o maggiore non si considera in questo periodo un’anomalia rilevante.
  2. Vescicola Vitellina.  Si tratta di una struttura vestiginale che compare all’inizio dello sviluppo embrionario. La sua forma, una circonferenza di color bianco, ci ricorda i follicoli della stimolazione. La sua grandezza media è tra 3 e 4 mm ed è considerata come cattivo pronostico quando il suo diametro supera i 6mm.
  3. Battito Cardiaco. È possibile apprezzarlo a partire dalla sesta settimana. La frequenza cardiaca media in questo momento si misura tra i 90 e 110 battiti al minuto, aumentando nelle settimane successive.
  4. L’ Embrione. È costituito da una massa di cellule embrionarie che danno  origine a tutti gli organi dell’embrione. Appare come una struttura aderita alla vescicola vitellina. Nella sesta settimana, a volte, non è chiara la sua grandezza che può essere tra 2-8 mm. In questa fase cresce molto rapidamente (1 mm al giorno).

Nel caso in cui non sia possibile confermare le strutture o la grandezza attese, vuol dire che la gravidanza si è interrotta?

Occorre esser cauti con l’interpretazione delle immagini ecografiche in questo momento, perché una serie di circostanze possono portarci a una diagnosi sbagliata:

  1. La grande variabilità nello sviluppo normale dell’embrione. Nonostante si tratti di una tappa molto precoce, esiste una grande variabilità sulle conferme dei risultati ecografici per questo in molte occasioni il sospetto diagnostico dev’esser confermato qualche giorno più tardi.
  2. Le differenze con la qualità dell’immagine dipendono dalla paziente. I tessuti di ogni donna trasmettono in forma diversa gli ultrasuoni, per questo le immagini possono apparire più confuse se questa trasmissione non è buona.
  3. La posizione dell’utero e del sacco gestazionale nel suo interno. In funzione della distanza tra la sonda ecografica e il sacco gestazionale, l’ immagine può essere più o meno nitida, influenzandone il risultato.